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Sul TIRO ISTINTIVO ci sarebbero pagine e pagine da scrivere. C’è chi sostiene che il tiro istintivo non esista o perlomeno che la definizione abbia valore solo per definire il lancio di una freccia verso un bersaglio, senza aver mai avuto un’esperienza precedente di tiro verso quel determinato bersaglio.
Personalmente ritengo sia la via creativa e naturale al tiro con l’arco.
L’abilità, in questo caso di giungere, solo abituando il corpo e la mente attraverso la ripetizione dei gesti, a percepire le distanze e ad eseguire il puntamento in maniera automatica.
L’arciere istintivo non calcola il tiro, lo sente.
Punta la freccia verso il bersaglio, ne fissa intensamente il centro, entra in comunicazione con esso, lo tocca con le “dita della mente”, immagina il volo della sua freccia e diventa lui stesso freccia.
Tutto avviene a livello inconscio e il risultato è intimamente legato allo stato d’animo dell’arciere.
Chi non ha mai provato questa esperienza difficilmente può comprendere. Si tratta certamente della via più difficile, proprio perché il meccanismo è semplice e naturale. Per imparare occorrerà sentire e sapersi ascoltare. L’aver chiaro che non si finirà mai d’imparare sarà l’energia del tuo crescere, cercando sempre come un bambino stupore ed emozione nello scoccare una freccia.
Buone frecce al centro a tutti!🎯